venerdì 1 luglio 2016

Rossometile "Alchemica" - Recensione Album #3



A cura di Anthony


Non c'è niente da fare, io quando vedo l' impegno, la passione e la costanza, il metterci il cuore nel lavoro che si è scelto di svolgere, il continuo resistere e rialzarsi, andare avanti, non c'è niente da fare, quando vedo queste cose, prendo subito a cuore gli artisti in questione e, fortunatamente, di esempi del genere, ne vedo veramente molti nell' ambito metal, dove fior fiori di bands, totalmente ignorate dal pubblico e dai mass media, continuano a lottare anche se martoriate da continue richieste di denaro, sangue e fatica, da cambi la line-up e gente poco seria. Chi di voi mi segue da un po', avrà di sicuro capito che sono il tipo che guarda e ammira l' arte di ragazzi che vanno avanti, creando per lasciare delle perle underground, totalmente sconosciute ai più. Ma forse è anche un bene, del resto, le perle non si danno ai porci, come disse un tale, una volta, tempo fa... 
Detto questo, che ci fa una band Pop-Rock a tinte Metal, con spruzzate di Gothic, su un blog che parla di arte estrema ? E che, palesemente va a cozzare con Death, Black metal e affini ? 
Innanzitutto, ci sta bene, perché l' estremizzazione non è certamente solo suonare rompendo il muro dei 300 Bpm, l' estremo, può essere anche semplicemente staccarsi dai canoni classici e proporre un' opera che abbia davvero qualcosa da dire, in un mare di canzonette sceme date in pasto alla gente affamata di consumismi e immediatamente dimenticata nell' arco di due mesi; e poi ci sta bene, perché mi sono rotto il cazzo. Mi sono altamente rotto il cazzo, di accendere la televisione e trovarmi il pollo di turno, spacciato per "Grande Artista", l' ennesimo brodo precotto servito riscaldato, tanto, gli stessi porci di poco fa, neanche se ne accorgono. Mi sono scocciato di serate dedicate a perfetti sconosciuti usciti da Tv spazzatura come Reality, competizioni in diretta nazionale o chissà che altro, dei poveri cristi che in fondo, pure loro sono vittime di questa immensa macchina mangia-soldi che è diventata l' industria della musica, e non venitemi a dire "Siamo in Italia", perché questo è un fenomeno globale ragazzi, assolutamente globale. 
Questi in sostanza, sono i motivi che portano i "Rossometile" (Interessante monicker derivato da una tonalità di rosso, ottenuto nella miscelazione di due sostanze chimiche), ad avere il loro spazio nella stanza più buia. "Alchemica", si presenta in una bellissima confezione Digipack, molto elegante e curata, con un booklet semplice e di grande effetto, dovreste vederlo ! Al posto delle foto, i membri della band campana diventano disegni che accompagnano l' ascoltatore nella lettura dei testi in italiano, con un design minimale ed accattivante, immerso in un' atmosfera Gothica-Esoterica, dove la voce solista, la bellissima "Marialisa", fa le veci di Baphomet nella prima e nell' ultima pagina.
Dopo la glaciale intro "SOLVE" che da il via all' album, è "Amore Nero" a farci addentrare nel vivo, ed è subito accogliente la fresca voce della singer dai capelli di fuoco ed un riffing tipicamente Rock, richiama leggermente il Gothic-Rock anni '80, trovo un comparto strumentale oscuro e caldo, che contrasta in una spirale fresca e potente, con la voce dal timbro chiaro e piacevole. Il secondo brano, è il singolo "La Fenice", da cui è stato tratto il videoclip ufficiale girato in centro a Napoli, e subito in questa parte, risuona prepotente il legame che ha la band con quel pop serio e raffinato, un pop piacevole e colto, tipico di band come Baustelle e i cantautori italiani, ma con una potenza tipicamente metal "sporcato", da un riff elettronico di synth per niente invadente, ma anzi, lo trovo piacevole ed azzeccato. Attira l' attenzione il lavoro del basso, minimale ma potente, efficace, che sostiene bene le distorsioni della sei corde. "Il Lato Oscuto (The Other Side)", è una ballad triste e assolutamente Gothic-Rock, sempre legato a quel pop diverso da quello che la televisione ci propone. Anche qui troviamo dei Synth a pretendere il loro giusto spazio tra le fasi. La melodia è assolutamente predominante, ed è impossibile non perdersi nei testi che toccano apici di grande spessore, alternati a momenti più easy, come sul finale di questo brano, con un "Wait me on the dark side" ripetuto, che sinceramente fatico a comprendere. Il quinto brano è "Le ali del Falco", pezzo sicuramente più soft di quanto ascoltato fino ad ora, che ci trascina su vallate incontaminate, dove il sole spunta da una roccia e dalla melodia di un assolo struggente, si percepisce la poesia di quanto raccontato, il viaggio del nobile rapace, che si fonde con i sogni e l' anima stessa di chi canta il proprio bisogno di libertà. Sinceramente, un pezzo da brividi ! Faccio realmente fatica a distaccarmi da un assolo così intenso, per concentrarmi su "Pandora", canzone numero sei di questo "Alchemica" ed il suo riff saltellante, sostenuto da una granitica distorsione. Pare di danzare su un pavimento di vetro, mentre le voci arrivano da ogni dove. Ci sono violini e note di pianoforte, che appaiono per un attimo per poi sparire all' arrivo del palm-muting e del basso che ancora una volta si fa notare per potenza e piacevolezza d' ascolto. Un ritornello sparato in faccia, dove si percepisce una speranza, cantando di questo mondo corrotto. "Presenze", si riporta su ballad rock ricercate e decadenti, e qui torno ad incazzarmi, perché ascoltando la palese bellezza di questo brano, mi trovo a pensare al motivo per cui questi ragazzi abbiano avuto, nel corso di ben vent' anni(la band esiste dal 1996), così poca visibilità. Perché i Rossometile non sono adatti al grande pubblico ? Perché un tizio che è stato a raccogliere le elemosine su canale cinque, è migliore di una band che ci mette il cuore e l' anima in quello che fa ? Ma soprattutto, perché la gente non se ne rende conto ?!! E torno a divagare, mentre le leggere note di "Candore" al numero otto, mi riporta sui sentieri giusti, accolto e coccolato da una voce fresca e dolce. Gli arrangiamenti elettronici tornano a completare il pattern di questo brano, così come hanno fatto quasi sempre, seguendo uno schema semplice ma efficace, dove sia la voce, il basso e la chitarra non fanno fatica a lasciarsi andare ed a farsi notare, ciò che non convince è il drumming, veramente minimale e statico, su cui è difficile dare un giudizio completo. Sono comunque molto piacevolmente sorpreso dalle note operistiche in lirico di "Nel Solstizio d' Inverno (Parte 1)" grande atmosfera e capacità, vengono dimostrate in questo pezzo dove è la musica a regnare, la voce si fa da parte ed interagisce quando serve, stessa cosa nel brano seguente "Nel Solstizio d' Inverno (Parte 2)", dove emergono atmosfere che richiamano i Nightwish di Oceanborn, anche se con le dovute differenze, ed anche qui, tra un walking del basso e i vocalizzi della singer, ascolto un assolo guizzante e profondo, le tastiere sorreggono il tutto e l' atmosfera che si respira è da castello gotico avvolto nella nebbia notturna, illuminato solo dalla luce della luna. Un esempio veramente raffinato di Gothic-Rock moderno e con una produzione ottimale, assolutamente lontano dai prodotti sgranati degli scorsi decenni e questo non so se è un bene o male, ma che di sicuro lo rendono un lavoro fresco ed accessibile. "Guerriero senza Re" e soprattutto il riff allucinato di "Viaggio Astrale" danno l' impressione che i Pooh (al femminile) di "Passaporto per le Stelle" incontrino un Marilyn Manson al femminile e i Matia Bazar, creando qualcosa di veramente originale, che però riesce ad essere tale senza stravolgere ed allontanarsi dai terreni del Rock più metalleggiante, ma senza mai tagliare i ponti con quel pop raffinato e ricercato che apprezzo sinceramente, un brano coinvolgente e particolare che va assolutamente ascoltato. Mi accoglie la title-track "Alchemica" al numero 13 e questo brano martellante si avvicina di più ai brani delle prime posizioni di questo album, con un metal di base di nuovo "sporcato" dal riffing elettronico che qui però trova maggiore spazio anche considerando la parte strumentale, un assolo di Synth, si alterna ad una cavalcata sulla sei corde, veramente accattivante e coinvolgente. Il ritmo molto veloce e potente, aiuta sicuramente e l' oscurità che traspare, viene smorzata dalla voce "allegra" e giovane che dona qualità e piacere d' ascolto alla title-track, che subito dopo lascia il posto a "Ripetizione", brano numero quattordici, più calmo e melodico, un brano più sentimentale di quanto ascoltato fino ad ora e mi stupisco della leggiadria di questi testi, tra l' altro così numerosi, che sono si brevi e adatti al grande pubblico, ma anche assolutamente eleganti, pregni di significati occulti e sentimento, qualcosa non da poco. L' intensa "Terrenica" è il penultimo brano e qui è di nuovo il basso a sostenere la voce che si muove su rime contrastanti, fino ad esplodere nel ritornello in cui il titolo viene ripetuto tra vocalizzi e tastiere veramente profonde e piene si "aria fresca" in musica. Un brano assolutamente bellissimo, da ascoltare e riascoltare, come tutto questo "Alchemica", dove con l' ultimo scatto al numero sedici "COAGULA", è l' outro che chiude il cerchio, con la sua danza sulla tastiera del pianoforte, accompagnata da inquietanti cori da tuniche nere e cimiteri notturni.
Che dire, una band che mi ha piacevolmente stupito, mi aspettavo qualcosa di profondamente diverso e per certi versi "peggiore", come certi gruppi, anche di fama internazionale, che si professano "Metal", ma che non sanno manco dove sta di casa e campano grazie alle tette o alle cosce della sgallettata di turno, ma ragazzi, questo non è assolutamente il caso dei Rossometile, non è assolutamente il caso di "Alchemica". Purtroppo non ho avuto il piacere di ascoltare i lavori precedenti di questo gruppo di ragazzi campani, ma spero di rimediare al più presto, nel frattempo, ascoltate e supportate questa band, facciamo capire che la musica che si dovrebbe proporre al grande pubblico non deve per forza essere scialba ed insignificante, ma che anzi, può e deve essere un prodotto di spessore, da cui imparare qualcosa e sentire emozioni, riportiamo la musica ad essere una forma d' arte reale. L' unica pecca, è un po' la lunghezza dei brani, che come un album canonico, non superano mai i cinque minuti e devo dire che qualche pezzo un po' più lungo magari in con un buon comparto strumentale, avrebbe giovato sicuramente al lavoro svolto. Altra cosa strana, è trovare nel retro del cofanetto Digipack, i credits del disco e non la tracklist, che invece è all' interno, ma questa è una scelta stilistica, del tutto irrilevante. Mi è dispiaciuto solo non trovare il brano "Nell'83" che è diventato immediatamente il mio preferito, soprattutto per lo splendido Videoclip, che davvero, è di una sensibilità splendida e commovente, lo trovate sul canale youtube dei Rossometile, guardatelo e poi mi dite ! Comunque, mi sono già dilungato abbastanza, complici pure i numerosi pezzi ascoltati, quindi, a questo punto, per farla breve, è assolutamente consigliato !

Voto
8/10



Anthony







Line-Up:
MARIALISA PERGOLESI: voce
PASQUALE MURINO: basso
GENNARO BALLETTA: batteria
ROSARIO RUNES REINA: chitarra

Genere :
Gothic Rock-Metal

Paese : Italia

Città : Salerno

Discografia : 
ULTIMARIA (2004)
TERRENICA (2008)
PLUSVALENZE (2012)
ALCHEMICA (2015)

Contatti :
Sito Ufficiale

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